La Suprema Corte, conformemente ad un indirizzo giurisprudenziale consolidato ed in assenza di precedenti contrari, accoglie il ricorso del correntista, teso ad ottenere dalla propria banca il risarcimento del danno derivato da due operazioni effettuate dall’intermediario in assenza di autorizzazione e di cessione a terzi dei codici personali di accesso al sistema che consentiva le operazioni on line (internet banking)
Spetta alla banca provare la sicurezza del proprio sistema informatico secondo le normali regole di ripartizione dell’onere della prova secondo cui a fronte dell’eccezione di inadempimento del creditore è il debitore che deve dare la prova della diligenza nell’espletamento del servizio.
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Risarcimento di danno con Internet Banking: Corte di Cassazione [3 febbraio 2017]